S&F_scienzaefilosofia.it

Eleonora de Conciliis – Sloterdik suite. Espansione e riduzione dell’umano [Meltemi, Milano 2023]

Sloterdijk suite. Espansione e riduzione dell’umano è l’ultimo testo di Eleonora de Conciliis; al suo interno riesce a coniugare i suoi interessi per la critica culturale – lo sviluppo della soggettività, i compiti e le potenzialità della filosofia – alle questioni che la nostra contemporaneità ci suggerisce – la situazione ambientale e lo sviluppo di internet – attraverso lo sguardo sistematico di Sloterdijk.
De Conciliis si avvale del preludio per costruire un terreno semantico comune tra il lettore e Sloterdijk; a questo fine viene sostenuta l’equazione tra “pensare” e “trasporsi fuori” (p. 14) e da ciò deriva la seconda equazione, quella tra “filosofia” e «abitare lo spazio del concetto» (ibid.). Questa spazializzazione dell’azione speculativa, da cui viene mutuata la topologicità dello stile sloterdijkiano, permette di sintetizzare il piano materiale e quello spirituale in un’unica sfera che abbraccia tutto ciò che è inerente all’essere umano – la sfera dell’umano. Il pensatore tedesco deve trovare argomenti validi al fine di avvalorare il metodo filosofico nella discussione intorno all’umano e, per farlo, mutua il concetto di iperoggetto da Timothy Morton, secondo il quale un iperoggetto è un ente inconoscibile immediatamente in quanto è dilatato nel tempo e nello spazio. Siccome la filosofia è proprio ciò che permette di muoversi con dimestichezza nello spazio concettuale – dove il tempo si appiattisce – e siccome l’umano corrisponde a un ente che si estende nello spazio e nel tempo, allora la filosofia è il dispositivo migliore per discutere dell’umano.
L’introduzione è utilizzata per spiegare il titolo e gli obiettivi di Sloterdijk suite. L’opera di Sloterdijk, considerata nella sua spazialità, può essere paragonata a una lussuosa suite d’albergo: «una sequenza spazio-temporale artificialmente costruita, inanellamento abitabile o rappresentabile adi concetti: un corteo di melodie teoriche o di stanze speculative da cui ammirare un panorama mozzafiato, generatore di sentimenti e di pensieri terribilmente lucidi […] “suite” significa un luogo della mente in cui trascorrere un periodo piuttosto lungo, caratterizzato dalla riduzione del movimento e dalla dilatazione del tempo, a cui va aggiunta una paradossale intensificazione del lavoro» (p. 20). L’intera visione del mondo sloterdijkiana si fonda sulla teoria sferologica: si assume la realtà come sistema-sfera caratterizzato da un movimento pulsante che riflette i vari fenomeni dei soggetti nella sfera. Al fine di mappare l’opera del filosofo, il testo si articola in sette capitoli: il primo di fondazione metodologica; i successivi quattro delineano gli elementi fondamentali della teoria; il sesto capitolo identifica la causa comune delle crisi del sistema-sfera e il settimo una loro possibile soluzione.
Il Capitolo primo, La quarta ironia introduce le quattro determinazioni storiche dell’ironia e la funzione dell’ultima. La prima forma d’ironia, che vede in Socrate il massimo esponente, consiste nell’auto-immiserimento – o riduzione – del filosofo al fine di poter indagare il mondo circostante; la seconda invece è l’ironia romantica, che consiste nella riduzione del mondo circostante attraverso un processo di sua creazione e distruzione ideale. La terza e la quarta ironia si articolano a breve distanza l’una dall’altra: l’ironia cibernetica avviene con l’ultima svalutazione, svalutato il filosofo e il mondo resta da svalutare il soggetto; la quarta ironia è la nuova forma d’analisi necessaria per comprendere una realtà spazializzata dove anche il soggetto è stato ridotto, così si può parlare di drone: un dispositivo pilotato a distanza che perlustra uno spazio. Considerando i quattro capitoli successivi come funzioni e caratteristiche della sferologia e il drone come il dispositivo per osservarle e comprenderle, allora l’ironia è lo strumento per indagare e attraverso il quale Sloterdijk ha indagato il mondo e tratto la sua teoria – una fenomenologia ironica della cultura.
Il secondo capitolo delinea il fondamento della sferologia, definendo i suoi movimenti e le sfere interne. La sfera può espandersi e ridursi, questo si traduce in un’inclusione nell’umano del non-umano (espansione) o nella rielaborazione dello spazio occupato dagli enti nella sfera (riduzione). Il dispositivo che permette questi movimenti è il linguaggio in quanto è alla base degli strumenti utili all’espansione – la stessa scienza è una formulazione linguistica della realtà – e di quelli utili alla riduzione – tra cui il discorso filosofico –; grazie a questa caratteristica del soggetto, l’essere umano è l’unico animale in grado di autodomesticarsi. La sfera dell’umano si muove in maniera ritmica, a ogni periodo di espansione corrisponde un periodo di riduzione e ciò fa sì che la sfera si trasformi, affinché queste trasformazioni non la distruggano sono necessarie tecniche di ri-soggettivazione, il capitolo terzo si occupa di descriverne la forma a priori.
Il processo di antropogenesi si articola in un complesso di antropotecniche storicamente determinate e altre, da sempre efficaci per la specie umana, dette “ancestrali”. Il processo di costruzione storica dell’antropogenesi è espansivo-riduttivo: l’umano si espande in una direzione, preferendo un’antropotecnica innovativa, eppure si riduce abbandonando le antropotecniche obsolete. Caratteristica dell’odierna antropotecnica è la incentivazione nell’organizzazione di forti individualità – piccoli nuclei sociali o individui particolarmente espansi nella sfera dell’umano – , questi si presentano nello spazio come sfere intratopiche – sfere collocate all’interno della sfera dell’umano. La crescente disposizione di sfere intratopiche viene definita da Sloterdijk processo di schiumazione. Questo processo si coniuga con un potente strumento di espansione, il web, innescando l’userizzazione dell’umano. Il soggetto diventa così user ovvero un soggetto sgravato dal peso dell’esistenza (p. 94).
Il quarto capitolo tratta della maternità e va a inscriversi nel discorso antropogenico garantendo un ingresso alla visione sloterdijkiana ripulita dalle critiche di carattere ideologico – puntuali o meno che siano. La maternità è la relazione ancestrale tra il figlio e la madre che pone il primo in totale dipendenza dalla seconda: non a caso il figlio, non solo riesce a vivere grazie alle cure della madre ma tutta la sua vita è una declinazione delle tecniche adoperate dalla madre per tirarlo su. Il ruolo della madre è però importante quanto stressante, perciò la sfera dell’umano ha predisposto delle sfere introtopiche affinché la madre possa non dover ricoprire troppo a lungo il suo essere-madre: la sfera allomaterna. Così la scienza indagando il fenomeno della nascita sveste la madre del suo ruolo misterico-divino e l’allomaternità la sveste del suo ruolo antropogenetico. La scienza, come altri dispositivi di espansione, si fonda sull’esplicitazione, il tema centrale del quinto capitolo: la possibilità di scambio tra il fuori e il dentro della sfera. Quest’ultimo dispositivo è giustificato da un’interna pulsione del soggetto a muoversi verso l’esterno: il thymós.
Il sesto capitolo tira le somme delle varie crisi rintracciate intorno a ogni dispositivo delineato nel corso del testo. La sferologia tutta vede come crisi apocalittica l’espansione continua delle sfere intropiche: le sfere sono per loro natura autoimmuni e un’espansione incontrollata delle sfere, che compongono la schiuma, genera come effetto a catena l’espansione incontrollata di tutta la sfera dell’umano – a cui dovrà corrispondere una riduzione ugualmente violenta e incontrollata. La conservazione e lo sviluppo delle antropotecniche vedono nell’userizzazione un serio pericolo: depotenziando e analfabetizzando il soggetto, quest’ultimo perde la facoltà di riduzione e si affida al più potente dispositivo di espansione, il web, così il soggetto perde la sua peculiare capacità di rielaborare l’antropogenesi e si proietta verso una crisi apocalittica. La maternità invece si vede pungolata dall’allomaternità crescente e dalla scienza che privano di potenza la madre e così, secondo Sloterdijk, la donna. L’attuale condizione sociale della sfera dell’umano, infine, appiattisce la differenza timotica tra i soggetti, questo appiattimento implica la demolizione dei soggetti che non percepiscono una potente spinta timotica e trovano, difronte a sé, sfere dotate di una potenzialità espansiva superiore. Tutte queste crisi hanno in comune l’espansione senza controllo, questo si riflette socialmente nell’attuale globalizzazione capitalistica: spiega tanto la guerra in Ucraina quanto il Covid, tanto l’incontrollata crescita demografica quanto il sistema credito-debito.
L’espansione senza controllo apre l’orizzonte a una riduzione tanto grave da risultare apocalittica per la specie umana. La soluzione che Sloterdijk suggerisce è una nuova eugenetica: una selezione delle nascite che permetta una distribuzione valida e adeguata delle risorse. Attraverso il drone, il filosofo conosce lo stato della sfera e la sua reazione ai fenomeni interni: una riduzione dell’umano che permetta la nascita dei soggetti più validi ad affrontare il futuro catastrofico e la riduzione violenta della sfera al fine di far sopravvivere in uno stato più propizio tutta la specie umana.
Le soluzioni sloterdijkiane possono destare sospetto ma in conclusione Sloterdijk Suite. Espansione e riduzione dell’umano è un testo che favorisce un incontro interessante con il pensatore di Karlsruhe, assolto dalle accuse politiche – o, quantomeno, il cui giudizio è rinviato – e letto senza la nube di pregiudizi teorici che gli vortica intorno. De Conciliis presenta così Sloterdijk e la sua teoria lasciando trasparire i maestri che lo hanno ispirato e la visione del mondo che ne deriva, e, pur non nascondendo una notevole stima nei confronti del filosofo, il saggio premette comunque di prendere una posizione “laica” sulla sua figura, andando inoltre a sopperire alla penuria – quantitativa ma non qualitativa – di opere in Italia sull’autore tedesco.

Umberto Novi

S&F_n. 29_2023

Print Friendly, PDF & Email