Soglie di vita

Autore


Paolo Amodio - Luca Lo Sapio


 

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S&F_n. 33_2025

Abstract


Thresholds of life

Thresholds of Life investigates new directions in interspecies ethics, focusing on the moral status not only of animals but also of plants. After decades of debate surrounding animal ethics, attention has recently turned to the so-called vegetal turn —a theoretical shift that challenges the historical marginalization of the plant world within Western thought. Our Dossier invites readers to consider plants as thresholds of life, whose forms of existence unsettle conventional moral categories. These reflections are intertwined with biological and cultural approaches that invite us to rethink the complexity of vegetal world and expose the history of Western thought as a long process of exclusion and marginalization of certain subjectivities, life forms, and relational modalities. In this perspective, engaging with the vegetal world becomes not only an ecological and moral concern but also a political and epistemological one: it is a matter of overcoming logics of exclusion, recognizing transversal relationships among life forms, and decentering the human without abandoning ethics. The issue also includes seven additional essays spanning diverse topics—from moral progress and generative AI’s manipulative capacities, to the transformation of the notion of diversity in virtual spaces, the epistemological status of logic, reinterpretations of the kantian theory of sublime, debates on human enhancement, and semiotic analysis of scientific discourse. A rich review section featuring eight contributions concludes the issue, reflecting the vitality and plurality of contemporary philosophical debate.

Animali, umani e piante: tutti intrecciati in un’unica rete ecologica, tutti enti degni, in linea di principio, di considerazione e tutele. Tuttavia, la definizione del loro status morale è ben lontana dall’essere univoca. Da oltre cinquant’anni, l’etica animale ha animato un intenso dibattito filosofico volto a problematizzare il nostro rapporto con le altre specie senzienti, mettendo in discussione antiche gerarchie tra umano e non umano.

Negli ultimi anni, però, si è assistito a una nuova svolta teorica: la cosiddetta vegetal turn. Le discipline umanistiche hanno cominciato a interrogarsi sul complesso mondo delle piante e degli organismi vegetali, fino a poco tempo fa relegati ai margini dell’orizzonte morale e teorico. Questa riscoperta ha portato con sé una critica radicale al paradigma antropocentrico e gerarchico che ha dominato la storia del pensiero occidentale: un paradigma in cui le piante occupavano il gradino più basso della piramide dei viventi, private non solo di voce, ma anche di valore.

Il Dossier di Fascicolo 33 nasce dall’esigenza di esplorare queste nuove traiettorie speculative: da un lato il tentativo di pensare le piante come soglie di vita, forme d’esistenza che mettono in crisi le nostre consuete categorie morali; dall’altro, l’intento di mettere in dialogo tali riflessioni con una pluralità di approcci culturali e le recenti evidenze scientifiche, che invitano, da un lato a ripensare la nozione di complessità in relazione al mondo vegetale, dall’altro a rileggere la storia del pensiero occidentale come una lunga operazione di marginalizzazione di soggettività, forme di vita e modalità di relazione. In questa prospettiva, l’apertura al mondo vegetale non è solo una questione ecologica o morale, ma anche politica ed epistemologica: si tratta di superare la logica dell’esclusione, di riconoscere relazioni trasversali tra forme di vita, di decentrare l’umano senza rinunciare all’etica.

Il fascicolo, tuttavia, non si esaurisce nel Dossier. La Sezione tematica ospita sette ulteriori contributi, che spaziano tra ambiti molto differenti, offrendo un panorama variegato della riflessione filosofica contemporanea.

Andrea Brunetti affronta il delicato tema del progresso morale, interrogandosi sulla possibilità di definirlo, sui suoi criteri e sulla sua struttura. Maria Zanzotto ritorna invece su un tema più volte discusso nella nostra rivista — quello dell’intelligenza artificiale — con un saggio che si concentra sulla capacità manipolativa delle AI generative e sulla loro potenziale influenza nei processi comunicativi, fino al rischio dell’inganno percettivo e cognitivo.

Anche Greta Mancini si misura con una delle grandi trasformazioni del presente, la rivoluzione digitale, indagando in particolare come lo spazio virtuale abbia modificato la nostra esperienza del diverso.

Su coordinate molto diverse si muovono i contributi di Andrea Strollo e Maria Teresa Catena. Il primo si interroga sullo statuto epistemologico della logica: disciplina sui generis o scienza tra le scienze? Il secondo approfondisce una questione di confine tra estetica e storia della filosofia, attraverso una rilettura del sublime kantiano a partire da Lyotard.

Alessandro Borghesi propone un’analisi sul potenziamento umano (human enhancement), interrogandosi sul rapporto tra natura, tecnica e libertà, con particolare attenzione al confronto tra Habermas e Agar. Infine, Andrea Gasparini ci accompagna nel campo della semiotica, analizzando il ruolo della soggettività e della diegesi nei testi scientifici.

Chiude il fascicolo una ricca sezione di recensioni: otto in totale, a testimonianza della vivacità del dibattito filosofico e della pluralità di prospettive che la nostra rivista continua a promuovere.

Non resta che prendersi il tempo necessario per entrare in questo paesaggio teorico e gustare, con spirito critico e apertura, le tante voci che lo abitano.

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